Che cos'è la sociologia

1. Lo studio del mondo umano

Le scienze sociali includono tante discipline come la psicologia, l'economia, la storia, l'antropologia e tra queste, c'è anche la sociologia. La sociologia s'interessa della società, ovvero dell'insieme delle relazioni e dei comportamenti umani in una collettività che occupa un certo territorio. L'oggetto degli studi sociologici è il comportamento degli umani visto nel contesto degli altri umani. Quindi, la sociologia fa parte degli studi della cultura umana e studia specificatamente la società. Cultura e società hanno due significati diversi infatti. La società è l'insieme degli individui che interagiscono tra loro, vivono in un territorio comune e condividono la propria cultura. La cultura, invece, è l'insieme dei prodotti dello spirito di una società. C'è un legame molto stretto tra questi due termini. Se non esiste la società, non esiste la cultura, e se non esiste la cultura, non esiste neanche la società.
Oltre alla sociologia, ci sono molte altre discipline nelle scienze sociali, che studiano il mondo della cultura. Una è la psicologia, che indaga l'attività della mente, la personalità e il comportamento umano. L'economia è un'altra e si occupa della produzione, del commercio, della distribuzione delle risorse, dei consumi di beni e servizi. Al pari dell'economia, abbiamo la scienza politica, che si occupa delle persone e dei governi. Poi c'è la storia, che ricostruisce ciò che accade ogni singolo evento. E infine, abbiamo l'antropologia culturale, che studia le società primitive ed è molto simile alla sociologia.

2. La specificità della sociologia

Lo specifico di una disciplina è quell'aspetto o quel gruppo di aspetti che la caratterizzano. Molti aspetti della realtà possono diventare il tema di molte discipline. Lo specifico della sociologia si esprime in una domanda: com'è possibile la società? Aristotele diceva che l'essere umano è per natura socievole, cioè che non bisogna sforzarsi per stabilirsi in una relazione con gli altri. Thomas Hobbes (1588 - 1679) sosteneva invece che c'è una guerra di tutti contro tutti e ci si riunisce per la paura di soccombere o per trarre un vantaggio personale. Quindi per Aristotele, la socialità era un "carattere naturale" e per Hobbes era qualcosa "contro natura". E con questa riflessione, nascono tante domande: com'è possibile che tanti individui vivano insieme, rispettando le regole, senza essere costretti? Come è possibile che decidano liberamente di assoggettarvisi?

3. Le norme sociali

Gli uomini si assoggettano volontariamente a delle regole, a delle norme sociali. Per non vivere isolati scelgono implicitamente di sottomettersi ad alcune norme di comportamento. Lo sperimentiamo quotidianamente nella famiglia per evitare di litigare per esempio. In una collettività stabile e strutturata nascono dei modelli di comportamento ed è una cosa totalmente normale. Questi modelli di comportamento svolgono la funzione di regole da seguire per chi vuole integrarsi pacificamente nella collettività, e per questo si chiamano norme sociali. Le norme sociali sono dei vincoli che si pongono al comportamento individuale. Fin da piccoli, queste norme vengono insegnate a noi dai genitori fino ad abituarci. Le norme sono tantissime e sorgono ad ogni istante. Abbiamo le leggi, le norme morali e altre sono semplici abitudini. Tutte queste norme hanno una cosa in comune: vengono accettate dalla maggior parte dei membri della società.






4. L'ordine sociale

Le norme sociali portano con sé un altro elemento fondamentale: l'ordine sociale. Le persone non vivono nella confusione e nell'incertezza perché esiste un'ordine che è una sorta di equilibrio provvisorio, grazie a cui la vita si svolge in ritmi usuali e riconoscibili. Questo ordine è qualcosa che gli individui non si danno da soli, ma che incontrano nel corso della vita. Quindi, l'ordine sociale è una condizione perché la vita quotidiana abbia senso e permette agli individui di fare programmi per il futuro. E questo ordine dà forma a una routine.
La presenza di un contesto socialmente ordinato consente inoltre di coordinare attività completamente diverse. In una scuola, in modo che funzioni per bene, c'è bisogno di qualcuno che insegni, qualcuno che pulisce, qualcuno che gestisce la scuola... E tutte queste persone hanno un determinato orario che è la manisfestazione dell'ordine sociale. Gli studiosi delle organizzazioni affermano che ci sono dei processi di differenziazione e di integrazione. La differenziazione riguarda la specializzazione di ciascun soggetto. L'integrazione, invece, il coordinamento di queste attività.
Ad agevolare il mantenimento dell'ordine sociale c'è la tecnologia. Per esempio, per vedere gli orari dei bus, consultiamo su Internet. Quindi, la tecnologia contribuisce molto all'ordine sociale, perché ingloba una quantità di decisioni degli individui.
L'ordine sociale funziona se c'è il consenso tra i membri di una collettività ed è una condizione irrinunciabile per realizzare la pacifica convivenza.




Crediti foto:
1. Foto delle mani e del cibo: https://pin.it/rg3KPcD

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