Émile Durkheim

Émile Durkheim (1858-1917), uno degli autori considerati “classici” della sociologia, studia le grandi trasformazioni alla fine del XIX della società europea. Vuole comprendere le forze che tengono coesa una società. Queste forze Durkheim li chiama “solidarietà”.

La società preindustriale e industriale

Nella società preindustriale, le persone vivevano in gruppi piccoli, indipendenti gli uni dagli altri, nei quali venivano svolte tutte le funzioni indispensabili: dalla produzione di ogni bene alla trasmissione dei valori. Le attività umane non erano altamente specializzate, ma le persone sapevano destreggiarsi con mansioni diverse. In questo contesto, il legame che si instaurava era un “legame per somiglianza” perché gli individui non cambiavano molto tra di loro. Questo legame si chiama solidarietà meccanica.
Nella società industriale c'erano specializzazioni del lavoro e la concentrazione di persone in territori ristretti. Il lavoro produttivo si separò da quello domestico, nascono le istituzioni per la trasmissione del sapere (scuole pubbliche), alcune persone si dedicano alla trasmissione delle notizie… La società è sempre coesa, ma è basata sulla differenziazione degli individui e la loro complementarietà. Questa è la solidarietà organica.

L'anomia

L'anomia è un fattore di frammentazione della collettività. Avviene quando la solidarietà viene meno e c'è una carenza di norme sociali.

La sociologia del suicidio

Durkheim ha studiato il fenomeno del suicidio, raccogliendo i dati e i riferimenti in un volume chiamato Il suicidio (1897). L'autore individua tre ragioni per cui un soggetto può togliersi la vita:
1. Suicidio di tipo altruistico: provocato dell'adesione incondizionata alle norme del gruppo a cui appartiene.
2. Suicidio egoistico: il soggetto è scarsamente legato alla collettività di riferimento, isolato ed emarginato.
3. Suicidio anomico: i legami sociali si allentano e gli individui perdono l'interesse nella vita collettiva.
Questa distinzione riflette il grado d'integrazione del singolo nella società e rappresenta un atto di ribellione contro la società.

Il carattere divino della società

Durkheim indica che tutte le religioni presentano elementi in comune, che siano primitive o meno. Le religioni ruotano attorno al sacro contrapposto al profano. Il sacro implica una separazione, perché non tutti vi hanno accesso. Le funzioni religiose hanno luoghi appropriati e personale consacrato. Inoltre, i gruppi dei credenti portano lo stesso nome (es. cristiani, musulmani…). Queste caratteristiche producono una solidarietà sociale, fondendo un parallelismo tra vita sociale e religiosa.

Il carattere esterno e coercitivo della società

La società è esterna agli individui e coercitiva nei confronti degli individui. Bisogna tenere in considerazione due cose:
1. La società forma l'individuo fin dalla nascita, comunicandogli una serie di comportamenti tipici e di valori tradizionali.
2. Le istituzioni sociali hanno una durata e una continuità che superano di gran lunga la vita di colore che ne fanno parte.
Es. Stato, lingua parlata

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