La sociologia e la società industriale avanzata

1. Charles Wright Mills

La figura di spicco delle teorie del conflitto in America fu Charles Wright Mills, che non esitò a sostenere che negli USA il potere fosse nelle mani dei politici, degli industriali e dei militari. I militari erano infatti politicizzati l’economia si reggeva essenzialmente sulla corsa degli armamenti. Invece, l’americano medio era un soggetto condizionato e manipolato dal potere, convinto di vivere in una democrazia fittizia.

Alla formazione del ceto medio degli Stati Uniti Mills osservò che all’inizio del Novecento metà delle persone occupate erano imprenditori indipendenti. Negli anni Quaranta la percentuale è scesa del 20%. La restante parte appartiene a quella dei "colletti blu", gli operai, o "colletti bianchi", gli stipendiati, che svolgono l'attività in ufficio. Questo è il nuovo ceto medio americano, che sostituì quello vecchio, fatto di agricoltori e liberi professionisti. Le cause sono l'affermazione della grande impresa e l'espansione dell'apparato statale.

2. La scuola di Francoforte

In Europa la principale corrente sociologica era la teoria critica elaborata dalla Scuola di Francoforte, che era una corrente di studi che nacque e si sviluppò presso l'Istituto di ricerca sociale. I suoi esponenti principali erano Theodor W. Adorno (1903 - 1969), Max Horkheimer (1895 - 1973) e Herbert Marcuse (1898 - 1979). La teoria critica era una descrizione dei fenomeni sociali, ma anche una denuncia e un tentativo di cambiamento delle forme di dominio economico e politico.

3. La società di massa

Nel corso del XX secolo con l'affermazione dei Paesi occidentali nacque il fenomeno della società di massa, che godeva di un benessere diffuso e aveva degli strumenti della democrazia. Grandi masse di popolazione avevano voce nella determinazione del proprio destino. Quindi, la società di massa è un sistema in cui i strati sociali possono accedere alle risorse economiche, politiche e culturali. È una forma di perpetuazione delle forme tradizionali di dominio di una minorità e potente sulla maggioranza. Gli studiosi della Scuola di Francoforte quando emigrarono negli Stati Uniti notarono come nella società americana, realizzarsi significava consumare e acquistare. L'unica vera libertà era la libertà di consumare e ciò contribuiva alla crescita di diseguaglianze tra pochi che traevano profitto e molti, manipolati con la pubblicità e i mass media.

4. Ralf Dahrendorf e il conflitto di classe

Il conflitto di classe è una questione che fu affrontata da Ralf Dahrendorf (1929 - 2009), un sociologo e uomo politico tedesco, che dimostrò che non si poteva parlare di classe, tenendo in conto esclusivamente sulla componente economica, ma era necessario anche considerare l'autorità. Dahrendorf afferma che chi esercita in maniera legittima l'autorità si aspetta di essere ubbidito. Colui che riceve l'ordine, non eseguendo l'ordine, compie un atto di insubordinazione. Quindi, assieme all'autorità legittima, esiste un sovraordinato e un subordinato. Così nascono i conflitti di classe: l'autorità cerca di mantenere la situazione com'è e il subordinato si sforza a ribaltare. Il conflitto tra i gruppi sociali non possono essere superati, ma la struttura delle classi e la forma del conflitto sì.



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