Lo sviluppo cognitivo secondo Piaget

Quando si parla di sviluppo cognitivo, ci si riferisce alla progressiva evoluzione delle capacità intellettive che cambiano e migliorano nel corso della vita. Lo sviluppo cognitivo consente l'acquisizione di informazioni dall'ambiente e la loro memorizzazione, attraverso rappresentazioni mentali, che possono essere utilizzate nelle fasi successive della propria esistenza.

Le conoscenze acquisite durante l'interazione con l'ambiente esterno vengono costruite dal bambino fin dalla nascita e si arricchiscono.  Esistono diversi stadi di acquisizione delle abilità mentali per ogni fase dello sviluppo. Secondo Piaget, lo sviluppo cognitivo avviene attraverso l'assimilazione di informazioni e scambi che avvengono direttamente con l'ambiente, permettendo così la strutturazione di rappresentazioni mentali ben organizzate, gli schemi cognitivi. Di conseguenza, esistono cinque stadi o periodi di crescita intellettuale. L'ordine di questi stadi è fisso e per tutti, nonostante le variazioni dovute a fattori culturali e ambientali.

Le fasi individuate da Piaget sono:

  1. Fase senso-motorio (dalla nascita ai 2 anni): durante questa fase, il bambino passa dall'utilizzo dei soli riflessi, o istinti, alla ripetizione di una serie di comportamenti per osservare quali possano essere le conseguenze di questi, prima sul proprio corpo, e poi sugli oggetti che fanno parte dell'ambiente esterno. A partire dall'ottavo mese, il bambino verifica come i modelli di comportamento producano nuove informazioni in interazione con l'ambiente. Inoltre, a partire dai 18 mesi si manifesta il pensiero simbolico, che permette di verificare le conseguenze delle proprie azioni sull'ambiente esterno.
  2. Fase preoperatorio (dai 2 ai 4 anni): in questa fase il pensiero è egocentrico, il bambino rafforza il suo linguaggio attraverso l'acquisizione di vocaboli, ma non è in grado di passare dal ragionamento generale a quello particolare e viceversa.
  3. Fase del pensiero intuitivo (dai 4 ai 7 anni): con la scuola materna, si acquisiscono maggiori conoscenze, ma il pensiero non è ancora reversibile. Infatti, il bambino non è in grado di mentalizzare l'azione compiuta verso un obiettivo o uno scopo.
  4. Fase delle operazioni concrete (dai 7 agli 11 anni): in questa fase aumenta la coordinazione tra le azioni compiute e il pensiero induttivo si evolve dal particolare al generale e viceversa, ma i processi cognitivi sono ancora legati alle azioni e quindi vincolati a una fase verbale.
  5. Fase delle operazioni formali (dagli 11 ai 14 anni): costituisce il periodo preadolescenziale in cui il ragionamento ipotetico-deduttivo permette la creazione di scenari puramente immaginativi e la messa in atto di vari tipi di azione, grazie a un adeguato e costante equilibrio tra assimilazione e accomodamento. In questa fase si sviluppano il giudizio, la relatività dei punti di vista, le operazioni sui simboli e le attività di misurazione.


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