L'approccio fenomenologico e le sociologie "micro"

 1. Dal macroscopico al microscopico

A partire dagli anni Sessanta si rinnova il modo di affrontare lo studio dei fenomeni sociali. Fino a quel momento, la sociologia aveva studiato i fenomeni sociali macroscopici, ovvero i fenomeni che coinvolgono tutta la società in uno. Le sue teorie erano dette macro. La sociologia cominciò anche a studiare le teorie micro, quindi i fenomeni sociali microscopici, che includono tutti quei fenomeni che avvengono in piccoli gruppi, in ambienti particolari e in situazioni determinanti.

2. Il significato delle situazioni: Alfred Schütz

L'atteggiamento fenomenologico, introdotto da Alfred Schütz (1899 - 1959), consiste nella convinzione che la realtà esterna a noi stessi abbia significato e rilevanza nella nostra vita, influenzando la nostra relazione al mondo: il modo in cui interpretiamo le situazioni, come le definiamo e di conseguenza, il modo in cui facciamo esperienza di esse.
Dal punto di vista sociologico, i fenomeni sociali devono essere interpretati attraverso i vissuti individuali di chi vi prende parte. Le esperienze e i vissuti sono unici e irripetibili per tutti e quindi per ogni situazione, ciascuno vedrà la propria "situazione biografica unica". Non esistono situazioni collettive oggettive, ma le situazioni collettive sono il risultato delle molteplici interpretazioni che danno le persone coinvolte.


3. Le tipizzazioni

Il fatto che ognuno di noi ha un'esperienza della realtà circostante che deriva dalla sua "situazione biografica unica" ha una conseguenza per il modo in cui funziona il mondo sociale. Noi apprendiamo cose e situazioni in base alla loro familiarità rispetto a quelle esperienze pregresse. La somiglianza di ciò che vediamo con ciò che abbiamo visto in passato è l'ordinatore attraverso a come sistemiamo il mondo che ci circonda.  Ci formiamo un'idea del mondo sociale per tipi o categorie. Ci aspettiamo che quella persona segua determinati schemi di comportamenti e che le situazioni si evolgano in certi modi. Noi incontriamo gli altri e identifichiamo come rappresentanti di qualche "tipo" sociale.

4. L'interazione tra persone: George Herbert Mead

George Herbert Mead riteneva che nella realtà non esistano significati oggettivi, ma essi nascano fondamentalmente dall'interpretazione dei fatti, da una lettura della situazione che acquisisce senso per coloro che la vivono. Mead è convinto che per comprendere l'agire dei singoli, è necessario considerarli in un contesto sociale. Le situazioni assumono significato in base all'interpretazione che ciascuno dà di esse. Non è uno stato psichico puramente individuale, ma deriva dalle interazioni dell'individuo con gli altri individui. La vita sociale è dunque fatta di significati che i singoli attribuiscono alle situazione. Tali significati nascono solo nel corso delle interazioni tra le persone.



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